27/11/2010 LA TRANSUMANZA DEL CAVALLI DEL BISBINO - 2° APPUNTAMENTO

CRONACA DI UNA MAGNIFICA AVVENTURA........

Di Francesco Mazza

 

Una splendida giornata di sole ha dato il buongiorno ad una settantina di volontari coadiuvati come sempre dalle nostre Giacche Verdi di Lanzo d'Intelvi e di Milano, Gruppo Parco del Ticino, che dopo un breve breefing, servito a radunare le squadre, si sono mossi per compiere l'ultimo atto di quello che sembra ormai essere diventato un'emozionante appuntamento stagionale: LA TRANSUMANZA DEI CAVALLI DEL BISBINO.
Già domenica scorsa, un piccolo drappello di volontari ha anticipato, gioco forza, questa delicata fase, spostando nel recinto il primo gruppo di cavalli con i tre stalloni. Ieri, sabato 27 novembre 2010, come da programma, si è trattato invece di transumare il branco della Bionda (7 elementi) e i tre fuggiaschi (Agnese, Virgola e Perry Stallion) che un mese fa hanno fatto ritorno al Bisbino. I due branchi, localizzati il giorno prima da alcuni volontari dell'Associazione Cavalli del Bisbino, sono stati trovati, nelle posizioni indicate, dalle squadre partite da Lanzo in direzione Alpe Squadrina (ai piedi del Generoso) per la Bionda e Alpe di Carate (sopra il Bisbino) per i tre "caval di bosco". Quest' ultima squadra, affidata a Daniel Frei, ispettore della SPAB di Bellinzona, non ha trovato particolare difficoltà, se non per la lunghezza del percorso e, come lo scorso anno, complici due simpatiche e docili cavalline affezionate ai nostri Bisbini, ha condotto Virgola, Agnese e il suo piccolo Perry Stallion verso il recinto di Lanzo: le prime foto sono visualizzabili sul sito.
Diverse sono apparse le condizioni per la squadra di volontari che ha formato l'avanposto per stanare dalla stalla di Squadrina l'astuta Bionda con il suo branco, che di scendere a valle non ne aveva la minima voglia. I sentieri ricoperti da una folta coltre di neve, caduta nottetempo, hanno reso difficile, sin dall'inizio, il lento avanzare dei volontari. Parte della squadra è stata dispiegata lungo il percorso che da Orimento si dirige verso il sentiero alto di Pesciò, nel caso i cavalli avessero preso quella direzione. L'altra metà, ritracciando con le gambe, usate come spartineve, l'invisibile sentiero di mezzo, si è inoltrata nella fitta e ripida pineta che separa l'Alpe Pesciò dal pascolo di Squadrina. Alberi caduti, rami spezzati e sassi resi scivolosi dal ghiaccio, hanno ostruito gli strettissimi e disconnessi passaggi tra i pini che formano questa barriera naturale. Immaginare la fatica e lo sforzo provati, nel tentativo di condurre il branco fuori da lì, non è cosa facile, bisogna provarlo. Dopo vari e inutili tentativi, la decisione di cambiare direzione e prendere il sentiero basso, ha segnato la prima svolta. Il rischio è stato grande perchè il sentiero si incunea in una gola dove per i cavalli è impossibile passare. È stato necessario farli deviare per un ripido pendio e transitare poco più in alto per poi uscire dalla pineta, ridiscendere e riprendere lo stesso sentiero. L'astuta Bionda lo ha intuito e, come uno stambecco, ha portato su per la parete innevata le sue compagne seguita da noi bipedi che stremati abbiamo cercato inutilmente di tenere il passo. Finita la prima difficoltà se ne è subito presentata un'altra. A seguito del cambiamento di percorso i cavalli sarebbero sbucati dalla parte opposta della pineta più in basso rispetto alla prima soluzione. Ma la comunicazione radio tra la squadra e il coordinamento, assunto dal Presidente delle Giacche Verdi Antonio Cianti, ha fatto si che il branco finisse tra le braccia di 9 cavalieri pronti prenderli in consegna. Questa squadra a cavallo è stata la chiave di volta per la riuscita dell'intera operazione. A formarla c'erano cinque Giacche Verdi e un nuovo gruppo, giunto in supporto dall'Engadina, condotto dal grande istruttore di monta naturale Urs Heer e da tre delle sue allieve. L'indiscussa competenza di quest'ultimo ha reso il resto del cammino un po' più facile. Ma le sorprese sembrano non finire mai. Giunti ad Orimento, i cavalli, anziché prendere la strada che conduce verso l'Alpe Grande, passano sotto il piccolo agglomerato di case e imboccano la mulattiera che porta a Casasco. Questa repentina deviazione costringe i volontari ad aggiungere un bel tratto di strada alla già faticosissima giornata. Fermato in prossimità della bolla Citrini, il branco viene ricondotto, in testa Urs Heer, in direzione di Lanzo. Giunti all'Alpe Grande però, l'astuta Bionda si precipita al galoppo giù per la vallata, ritornando indietro, seguita fedelmente dal suo branco e impegnando la squadra a cavallo in una singolare manovra di accerchiamento, conclusa con successo. I cavalli, ricondotti in direzione del sentiero che si inoltra nella pineta che separa l'Alpe Grande dall'Alpe Nuova, sono stati spinti verso la destinazione e di lì, in breve tempo, al recinto concesso in comodato d'uso dall'Amministrazione Comunale di Lanzo di Intelvi. La commozione di tutti ha reso il momento magico e la fatica è stata sostituita da una grande soddisfazione. La giornata si è conclusa con una meritata cena e i complimenti di tutti i partecipanti.

Francesco Mazza

 

Gallerie fotografiche della transumanza