Una splendida giornata di sole ha dato il
buongiorno ad una settantina di volontari coadiuvati come sempre dalle
nostre Giacche Verdi di Lanzo d'Intelvi e di Milano, Gruppo Parco del
Ticino, che dopo un breve breefing, servito a radunare le squadre, si
sono mossi per compiere l'ultimo atto di quello che sembra ormai essere
diventato un'emozionante appuntamento stagionale: LA TRANSUMANZA DEI
CAVALLI DEL BISBINO.
Già domenica scorsa, un piccolo drappello di volontari ha anticipato,
gioco forza, questa delicata fase, spostando nel recinto il primo gruppo
di cavalli con i tre stalloni. Ieri, sabato 27 novembre 2010, come da
programma, si è trattato invece di transumare il branco della Bionda (7
elementi) e i tre fuggiaschi (Agnese, Virgola e Perry Stallion) che un
mese fa hanno fatto ritorno al Bisbino. I due branchi, localizzati il
giorno prima da alcuni volontari dell'Associazione Cavalli del Bisbino,
sono stati trovati, nelle posizioni indicate, dalle squadre partite da
Lanzo in direzione Alpe Squadrina (ai piedi del Generoso) per la Bionda
e Alpe di Carate (sopra il Bisbino) per i tre "caval di bosco". Quest'
ultima squadra, affidata a Daniel Frei, ispettore della SPAB di
Bellinzona, non ha trovato particolare difficoltà, se non per la
lunghezza del percorso e, come lo scorso anno, complici due simpatiche e
docili cavalline affezionate ai nostri Bisbini, ha condotto Virgola,
Agnese e il suo piccolo Perry Stallion verso il recinto di Lanzo: le
prime foto sono visualizzabili sul sito.
Diverse sono apparse le condizioni per la squadra di volontari che ha
formato l'avanposto per stanare dalla stalla di Squadrina l'astuta
Bionda con il suo branco, che di scendere a valle non ne aveva la minima
voglia. I sentieri ricoperti da una folta coltre di neve, caduta
nottetempo, hanno reso difficile, sin dall'inizio, il lento avanzare dei
volontari. Parte della squadra è stata dispiegata lungo il percorso che
da Orimento si dirige verso il sentiero alto di Pesciò, nel caso i
cavalli avessero preso quella direzione. L'altra metà, ritracciando con
le gambe, usate come spartineve, l'invisibile sentiero di mezzo, si è
inoltrata nella fitta e ripida pineta che separa l'Alpe Pesciò dal
pascolo di Squadrina. Alberi caduti, rami spezzati e sassi resi
scivolosi dal ghiaccio, hanno ostruito gli strettissimi e disconnessi
passaggi tra i pini che formano questa barriera naturale. Immaginare la
fatica e lo sforzo provati, nel tentativo di condurre il branco fuori da
lì, non è cosa facile, bisogna provarlo. Dopo vari e inutili tentativi,
la decisione di cambiare direzione e prendere il sentiero basso, ha
segnato la prima svolta. Il rischio è stato grande perchè il sentiero si
incunea in una gola dove per i cavalli è impossibile passare. È stato
necessario farli deviare per un ripido pendio e transitare poco più in
alto per poi uscire dalla pineta, ridiscendere e riprendere lo stesso
sentiero. L'astuta Bionda lo ha intuito e, come uno stambecco, ha
portato su per la parete innevata le sue compagne seguita da noi bipedi
che stremati abbiamo cercato inutilmente di tenere il passo. Finita la
prima difficoltà se ne è subito presentata un'altra. A seguito del
cambiamento di percorso i cavalli sarebbero sbucati dalla parte opposta
della pineta più in basso rispetto alla prima soluzione. Ma la
comunicazione radio tra la squadra e il coordinamento, assunto dal
Presidente delle Giacche Verdi Antonio Cianti, ha fatto si che il branco
finisse tra le braccia di 9 cavalieri pronti prenderli in consegna.
Questa squadra a cavallo è stata la chiave di volta per la riuscita
dell'intera operazione. A formarla c'erano cinque Giacche Verdi e un
nuovo gruppo, giunto in supporto dall'Engadina, condotto dal grande
istruttore di monta naturale Urs Heer e da tre delle sue allieve.
L'indiscussa competenza di quest'ultimo ha reso il resto del cammino un
po' più facile. Ma le sorprese sembrano non finire mai. Giunti ad
Orimento, i cavalli, anziché prendere la strada che conduce verso l'Alpe
Grande, passano sotto il piccolo agglomerato di case e imboccano la
mulattiera che porta a Casasco. Questa repentina deviazione costringe i
volontari ad aggiungere un bel tratto di strada alla già faticosissima
giornata. Fermato in prossimità della bolla Citrini, il branco viene
ricondotto, in testa Urs Heer, in direzione di Lanzo. Giunti all'Alpe
Grande però, l'astuta Bionda si precipita al galoppo giù per la vallata,
ritornando indietro, seguita fedelmente dal suo branco e impegnando la
squadra a cavallo in una singolare manovra di accerchiamento, conclusa
con successo. I cavalli, ricondotti in direzione del sentiero che si
inoltra nella pineta che separa l'Alpe Grande dall'Alpe Nuova, sono
stati spinti verso la destinazione e di lì, in breve tempo, al recinto
concesso in comodato d'uso dall'Amministrazione Comunale di Lanzo di
Intelvi. La commozione di tutti ha reso il momento magico e la fatica è
stata sostituita da una grande soddisfazione. La giornata si è conclusa
con una meritata cena e i complimenti di tutti i partecipanti.
Francesco Mazza